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Kit Quaderni d'arte italiana
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KITQUADARTE2
Quaderni d'arte italiana #1
Quaderni d'arte italiana #2
Quaderni d'arte italiana #3
Quaderni d'arte italiana #4
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Quaderni d'arte italiana #6
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Descrizione
Quaderni d’arte italiana è una rivista trimestrale, ideata dalla Quadriennale di Roma, che ha l’obiettivo di fornire uno spazio di indagine sull’arte italiana del XXI secolo e sulle sue relazioni con le diverse scene culturali e socio-politiche italiane e internazionali. Il direttore responsabile della rivista è Gian Maria Tosatti. La redazione è composta da: Nicolas Ballario, Francesca Guerisoli, Nicolas Martino, Attilio Scarpellini, Andrea Viliani. Sono coinvolti in questa riflessione i curatori che collaborano alle varie attività di Quadriennale, ma anche autori esterni.
Il primo numero della nuova rivista Quaderni d’arte italiana si propone di riconnettere il racconto dell’arte italiana contemporanea a una storia dell’arte divenuta globale. Se la prima parte, che costituisce una sorta di identikit della scena italiana del presente, offre una prospettiva di lettura delle tendenze di inizio secolo, la seconda rivolge uno sguardo più attento alla morfologia del linguaggio artistico. Il numero si chiude, quindi, con un’analisi dello stato dell’economia a sostegno della produzione dell’arte contemporanea in Italia.
Il secondo numero della rivista Quaderni d’arte italiana traccia una mappa per definire il concetto di ‘popolare’. Dalla distinzione politica tra le radici nobili del popolare e le attuali derive populiste, si passa a indagare l’influenza della cultura pop sulla filosofia italiana contemporanea e il processo artistico di riscrittura della grammatica visiva in base alle logiche della comunicazione di massa, fino ad arrivare a un’analisi delle maschere-icone moderne condivise dalla società.
Il terzo numero della rivista Quaderni d’arte italiana riflette sul concetto di Storia. Scrivere la Storia è un atto che presuppone integralità temporale. È Storia il presente ed è Storia già il futuro verso cui si tende. La produzione dei documenti deve muovere da tale consapevolezza. E perché ciò sia possibile è necessario avere metodo, ma anche il coraggio di non fuggire di fronte agli orizzonti aperti, saperli guardare negli occhi, strappando loro la verità che siamo in grado di leggervi dentro.
Il quarto numero della rivista Quaderni d’arte italiana riflette sul concetto di Identità: intende fare un viaggiosospeso tra due mondi, universo e metaverso, osservando quanto l’oscillazione dell’umanità fra questi due piani sia stata registrata dalle analisi degli artisti e di alcuni filosofi. La prima sezione, cerca di inquadrare il contesto, indagando l’essenza di una nuova dicotomia dell’essere: online e offline. La seconda, descrive le due identità, differenti e parallele, presenti nell’arte italiana di questo secolo, animate da due generazioni molto diverse, una formatasi prima di Internet, l’altra composta da nativi digitali. La terza sezione, si concentra sull’approfondimento di argomenti specifici affiorati da tali scenari culturali, esplorando in che modo il digitale (o la sua negazione) abbia contribuito allo sviluppo di poetiche artistiche o di vita.
Il quinto numero della rivista Quaderni d’arte italiana riflette sul tema della ‘comunità’, ricostruendo un viaggio nelle comunità culturali, attivate spesso da artisti che appartengono all’ultimissima generazione e che, pur nelle differenze di ogni singolo territorio, sembrano rincorrere un’unità d’intenti che pone il valore della collaborazione e della condivisione come principio motore di una nuova vitalità. ‘Comunità’ è una delle parole che maggiormente hanno contraddistinto l’arte del XXI secolo. In realtà la connessione tra social practices e lavoro degli artisti affonda le proprie radici già negli anni Settanta in modo chiaro e articolato, specialmente nel mondo anglosassone. Con la nascita di una visione più globalista della Storia e l’attenzione verso gli importanti contributi di ogni nucleo della società – a partire da quelli che affrontano oggi una rilettura del passato coloniale dell’Occidente –, hanno iniziato a emergere percorsi artistici che sono usciti dal perimetro di concentramento dello ‘studio’ e sono andati a intrecciarsi al tessuto civile delle città.
Il sesto numero della rivista Quaderni d’arte italiana parla del futuro oggi come si parla dell’aria che manca in una miniera collassata, mentre si aspetta che qualcuno ci tiri fuori. Ma difficilmente verrà qualcuno a tirarci fuori dal presente, perché oltre a noi, qui, non c’è nessun altro. E così, forse, è necessario fare lo sforzo di pensare al futuro come a qualcosa da costruire, partendo dal dato reale di dove siamo, per provare a tracciare un sentiero che vada fin dove vogliamo arrivare.
Il primo numero della nuova rivista Quaderni d’arte italiana si propone di riconnettere il racconto dell’arte italiana contemporanea a una storia dell’arte divenuta globale. Se la prima parte, che costituisce una sorta di identikit della scena italiana del presente, offre una prospettiva di lettura delle tendenze di inizio secolo, la seconda rivolge uno sguardo più attento alla morfologia del linguaggio artistico. Il numero si chiude, quindi, con un’analisi dello stato dell’economia a sostegno della produzione dell’arte contemporanea in Italia.
Il secondo numero della rivista Quaderni d’arte italiana traccia una mappa per definire il concetto di ‘popolare’. Dalla distinzione politica tra le radici nobili del popolare e le attuali derive populiste, si passa a indagare l’influenza della cultura pop sulla filosofia italiana contemporanea e il processo artistico di riscrittura della grammatica visiva in base alle logiche della comunicazione di massa, fino ad arrivare a un’analisi delle maschere-icone moderne condivise dalla società.
Il terzo numero della rivista Quaderni d’arte italiana riflette sul concetto di Storia. Scrivere la Storia è un atto che presuppone integralità temporale. È Storia il presente ed è Storia già il futuro verso cui si tende. La produzione dei documenti deve muovere da tale consapevolezza. E perché ciò sia possibile è necessario avere metodo, ma anche il coraggio di non fuggire di fronte agli orizzonti aperti, saperli guardare negli occhi, strappando loro la verità che siamo in grado di leggervi dentro.
Il quarto numero della rivista Quaderni d’arte italiana riflette sul concetto di Identità: intende fare un viaggiosospeso tra due mondi, universo e metaverso, osservando quanto l’oscillazione dell’umanità fra questi due piani sia stata registrata dalle analisi degli artisti e di alcuni filosofi. La prima sezione, cerca di inquadrare il contesto, indagando l’essenza di una nuova dicotomia dell’essere: online e offline. La seconda, descrive le due identità, differenti e parallele, presenti nell’arte italiana di questo secolo, animate da due generazioni molto diverse, una formatasi prima di Internet, l’altra composta da nativi digitali. La terza sezione, si concentra sull’approfondimento di argomenti specifici affiorati da tali scenari culturali, esplorando in che modo il digitale (o la sua negazione) abbia contribuito allo sviluppo di poetiche artistiche o di vita.
Il quinto numero della rivista Quaderni d’arte italiana riflette sul tema della ‘comunità’, ricostruendo un viaggio nelle comunità culturali, attivate spesso da artisti che appartengono all’ultimissima generazione e che, pur nelle differenze di ogni singolo territorio, sembrano rincorrere un’unità d’intenti che pone il valore della collaborazione e della condivisione come principio motore di una nuova vitalità. ‘Comunità’ è una delle parole che maggiormente hanno contraddistinto l’arte del XXI secolo. In realtà la connessione tra social practices e lavoro degli artisti affonda le proprie radici già negli anni Settanta in modo chiaro e articolato, specialmente nel mondo anglosassone. Con la nascita di una visione più globalista della Storia e l’attenzione verso gli importanti contributi di ogni nucleo della società – a partire da quelli che affrontano oggi una rilettura del passato coloniale dell’Occidente –, hanno iniziato a emergere percorsi artistici che sono usciti dal perimetro di concentramento dello ‘studio’ e sono andati a intrecciarsi al tessuto civile delle città.
Il sesto numero della rivista Quaderni d’arte italiana parla del futuro oggi come si parla dell’aria che manca in una miniera collassata, mentre si aspetta che qualcuno ci tiri fuori. Ma difficilmente verrà qualcuno a tirarci fuori dal presente, perché oltre a noi, qui, non c’è nessun altro. E così, forse, è necessario fare lo sforzo di pensare al futuro come a qualcosa da costruire, partendo dal dato reale di dove siamo, per provare a tracciare un sentiero che vada fin dove vogliamo arrivare.
Dettagli prodotto
Formato: 14,8x21 cm
Pagine: 126
Allestimento: filo refe
Copertina con alette
Pagine: 126
Allestimento: filo refe
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