Poster – Amore
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Peso | 1,0 kg |
|---|---|
| Formato Poster | 30X40, 50X70 |
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
| Definizione | Amòre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore ... non è altro che unimento spirituale de l’anima e de la cosa amata (Dante); a. materno, filiale, fraterno; a. alla famiglia, agli amici; l’a. del padre, che questi ha per i figli o che essi hanno per lui. Può indicare l’affetto reciproco: a. coniugale; Era tra questi due solo un a. Ed un volere (Caro); e per estens., la concordia dei sentimenti: vivere, procedere d’a. e d’accordo. Può anche essere rivolto a sé stesso, come manifestazione di egoismo e di egocentrismo: l’a. di sé, avere un esagerato a. di sé; in partic., amor proprio, onesta ambizione di non rimanere indietro agli altri in una competizione, in un lavoro comune e sim.; desiderio di rivelare e far apprezzare le proprie capacità e buone doti, impegnando la propria volontà nello sforzo di accrescerle e potenziarle: avere, non avere, essere privo di amor proprio; non hai un briciolo di amor proprio; nella teologia e nella morale cattolica, l’amor proprio, che per sé stesso non è condannato e riprovato, è considerato riprovevole quando è privo di carità, quando cioè chi ne è affetto preferisce il bene proprio a Dio e non tiene conto del prossimo. Locuzioni: sentire, provare a. per qualcuno; avere, portare a. a uno; porre il proprio a. in qualcuno; levare l’a. a uno; conciliarsi, meritarsi l’a. di una persona; per a. di ..., in grazia dell’affetto che ci lega a quella persona, per fare ad essa un piacere: ci andrò per amor tuo (perché ti voglio bene); accettalo per amore mio (per l’amore che mi porti); talora iron.: è per a. di lei che mi tocca fare questa bella sfaticata; riferito a cosa, per riguardo a, a causa di: per a. di verità; per amor di giustizia, di brevità, ecc.; fam., per a. o per forza, di buona o di mala voglia. 2. a. Sentimento che attrae e unisce due persone (ordinariamente ma non necessariamente di sesso diverso), e che può assumere forme di pura spiritualità, forme in cui il trasporto affettivo coesiste, in misura diversa, con l’attrazione sessuale, e forme in cui il desiderio del rapporto sessuale è dominante, con carattere di passione, talora morbosa e ossessiva; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo: Per lei assai di lieve si comprende Quanto in femmina foco d’amor dura, Se l’occhio o ’l tatto spesso non l’accende (Dante); assolutizzato e slegato, come mai prima, da ogni referente sociale, giuridico, religioso, l’a. si annuncia come assoluta promessa di felicità o come guerra senza frontiere (Umberto Galimberti); a. ardente, appassionato, sviscerato, morboso, disperato; a. corrisposto, non corrisposto; pene, turbamenti, sofferenze, tormenti, febbre d’a.; giurare eterno a.; cedere, abbandonarsi, resistere all’a.; dare la prova dell’a., o una prova d’a., si diceva, nel passato, quando una donna cedeva alle richieste sessuali da parte dell’uomo (e analogam., pretendere, esigere una prova d’a.); a. puro, sensuale (o dei sensi); a. romantico, che si esprime in forme di tenerezza sognante; a. platonico, casto, che si appaga dell’unione spirituale con la persona amata, secondo la dottrina platonica per cui l’amore è contemplazione della bellezza e impulso di elevazione morale (nel linguaggio com. è però talvolta inteso come amore unilaterale, non rivelato e non corrisposto); a. libero, LIBERTA di unione sessuale fuori del matrimonio; a. eterosessuale, fra persone di sesso diverso; a. omosessuale, fra persone dello stesso sesso. Come materia di scritti, opere letterarie e sim.: versi, prose, romanzi, canzoni d’a.; le lettere d’a. del Foscolo. Locuzioni: accendersi, ardere, bruciare d’a.; languir d’a.; filare il perfetto a.; patire di mal d’a., essere fortemente innamorato, soffrire per un amore ostacolato o non corrisposto; figlio dell’a., eufem., figlio naturale. Fare all’a. (region. fare l’a.), avere una relazione amorosa, amoreggiare, o, anche, unirsi nel rapporto sessuale (con quest’ultima accezione, oggi quasi esclusivam. fare l’amore); fig.: fare all’a. con una cosa, desiderarla, aver l’occhio su quella: è tanto tempo che faccio all’a. con quell’appartamento; qualche furbo, che forse sarà già un pezzo che fa all’a. a quelle quattro braccia di terra (Manzoni). Proverbî: chi ha fortuna in amor non giochi a carte (e in altra forma: chi è sfortunato al gioco è fortunato in a.); a. e tosse non si possono celare. b. Con senso più esplicitamente erotico: igiene, fisiologia dell’a.; a. ancillari; unirsi, congiungersi, letter. mescolarsi, confondersi in a., riferito a uomini o ad animali: egli nacque da un antico dio della patria mescolatosi in a. con una fata del settentrione (Carducci); andare, entrare, essere in a., di animali (e volg. dell’uomo), sentire l’istinto dell’accoppiamento: Van le tigri in a., Ama il leon superbo (T. Tasso); per estens., anche delle piante, quando sono nel periodo della fecondazione. c. Amoreggiamento, vicenda o passione amorosa: il primo a. non si scorda mai; nel plur., vicende amorose o le vicende di una passione: ha avuto molti a. nella sua vita; gli a. di G. Casanova; gli a. di Enea e Didone. d. Amore, il dio dell’amore nella mitologia pagana, venerato col nome di Eros dai Greci e di Cupido dai Romani e raffigurato in varie forme nella letteratura e nell’arte (a questa rappresentazione artistica si riferiscono espressioni fam. quali: è bello come un a., e sim.); una personificazione allegorica dell’amore si ha anche nelle letterature romanze, dove appare come un’arcana potenza che domina sui cuori, ora benefica ora tirannica: Allegro mi sembrava Amor tenendo Meo core in mano (Dante); oppure anche come riassunzione del mito classico: Volan scherzando i pargoletti Amori (Ariosto). 3. a. In senso più spirituale, lo slancio dell’uomo verso Dio e le cose celesti, e reciprocamente la benevolenza che Dio accorda alle creature; quindi, l’eterno, il sommo, il supremo, il divino a., Dio, in quanto soggetto o oggetto di amore; il primo a., lo Spirito Santo: Fecemi la divina podestate, La somma sapïenza e ’l primo a. (Dante). Locuz.: per amor di Dio (o per l’amor di Dio), per carità, di grazia, oppure gratis, disinteressatamente: mi dia un pezzo di pane per amor di Dio; non s’è fatto pagare, l’ha fatto per amor di Dio; come esclam., può esprimere impazienza, rafforzare una raccomandazione, o essere negazione recisa: taci una buona volta, per l’amor di Dio!; per l’amor di Dio, non ti esporre a questi rischi!; per l’amor di Dio, non ne parliamo neppure! b. Carità verso il prossimo: l’a. che dobbiamo ai nostri simili; l’a. per gli umili. 4. a. Desiderio, brama di avere, di ottenere, di possedere una cosa: a. del denaro, dell’oro, del guadagno, del lusso, del potere, della conquista; a. di gloria, di sapienza. b. Vivo attaccamento o inclinazione per qualche cosa: prendere, avere a. allo studio, al lavoro, all’arte, al gioco, alla caccia; in partic. (e con sign. più complesso), amor patrio o di patria. Locuz.: con a., volentieri, con quella premura o diligenza che nasce dall’attaccamento per la cosa a cui si attende: lavorare, studiare, coltivare la terra con a.; Quando con tanto a. L’uomo a’ suoi studi intende? (Leopardi). 5. a. concr. Persona o cosa che è oggetto dell’amore: ha ricevuto una lettera dal suo a.; la musica è stata il suo unico e più vero a.; Amor di Febo e de’ Celesti è Delo (Foscolo); come espressione di tenerezza, amor mio! In qualche caso, il soggetto che sente amore: rispuose quello amor paterno (Dante), Cacciaguida, l’antenato del poeta. b. Di persona che abbia doti di grazia, bontà, gentilezza, e anche di cosa assai graziosa: che a. di ragazza!; un a. di cagnolino; un villino che è un vero amore. 6. In botanica, perfetto a., o amor perfetto, o amor nascosto, nomi comuni della pianta Aquilegia vulgaris. ◆ Dim. amorétto, intrigo amoroso leggero e di breve durata (con i dim. amorettino, amorettùccio, e il pegg. amorettàccio); amorùccio, anche come vocativo rivolto a persona amata, spec. a un bambino; pegg. e spreg. amoràccio e più com. amorazzo, intrigo amoroso passeggero, clandestino, o senza impegno sentimentale: questi amorazzi sporchi e infami (Berni); Con novelli amorazzi ognor s’impegola (Redi). |
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