Poster – Antonio
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione |
Il nome Antonio potrebbe avere origini etrusche ed essere ovviamente entrato nella lingua italiana attraverso il latino. Nel XX secolo è risultato il secondo nome per frequenza in Italia, dopo Giuseppe e davanti a Giovanni terzo, Francesco quarto e Luigi quinto. Probabilmente mai come nel caso della scelta e della diffusione di Antonio hanno avuto un ruolo di primissimo piano i santi, e nella fattispecie Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio di Padova. Di santi con lo stesso nome è pieno il calendario liturgico. Quelli chiamati Giovanni sono circa 350, i Pietro 240, i Francesco più di 100. Ma ci sono due grandi omonimi che possono confondersi tra loro. Quando diciamo “Sant’Antonio”, a chi ci riferiamo? Più spesso ad Antonio di Padova, ma molte volte stiamo parlando – magari senza saperlo – di Sant’Antonio Abate, uno dei più grandi dei primi secoli, amatissimo in epoca antica e nel Medioevo e fin quando l’Italia è stata soprattutto un paese di agricoltori e allevatori, essendo l’abate il patrono degli animali domestici. Vediamo come distinguere i due santi dal punto di vista della loro storia, degli aneddoti, delle raffigurazioni, dei modi di dire, ecc. La vicenda onomastica non aiuta: Antonio di Padova in realtà di chiamava Fernando de Buglioni ed era nato a Lisbona e in Portogallo entrò a 18 anni in un monastero agostiniano e a 30 anni a Coimbra fu ordinato sacerdote. Colpito dalle spedizioni missionarie di San Francesco di Assisi tra i musulmani, si fece francescano e, dovendo scegliere un nuovo nome, assunse quello di Antonio. Antonio abate mantenne il suo nome, e nel Meridione d’Italia è chiamato anche Antuono. Nei secoli successivi, poi, crebbe il culto per Sant’Antonino. Un terzo omonimo? No, ma specie nel Sud d’Italia il diminutivo con il quale con i fedeli, mossi nei suoi confronti da affetto e fiducia, cominciarono a chiamare il santo di Padova. Antonio di Padova giunse in Sicilia proveniente dalla Tunisia, si stabilì a Montepaolo in Romagna, a Bologna insegnò teologia all’Università, poi fu a Camposampiero, all’Arcella e a Padova dove scrisse i suoi famosi sermoni. Morì a 41 anni, dopo averne trascorsi in Italia solo una decina e non più di 12 mesi a Padova. |
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