Poster – Aurora
13,30 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Formato Poster | 30X40, 50X70 |
|---|---|
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
| Definizione | Attualmente è il secondo nome più attribuito a una figlia in Italia, dopo Sofia e davanti a Ginevra, Vittoria e Giulia. Ha superato i nomi dominanti nel Novecento e alcuni che in tempi recenti hanno raggiunto il primato o sembravano lanciati verso di esso tra le nuove nate, come Martina, Chiara, Sara, Giorgia, Emma. Per qualcuno si tratta di una grande sorpresa e comunque non a tutti è nota la storia millenaria di questo nome. Partiamo dal significato, che è trasparente. Il richiamo all’aurora, alle prime luci dell’alba è ovvio. La voce, latina, è di origine indoeuropea e vale «brillare, fare luce». Nella mitologia latina Aurora corrispondeva alla greca Eos, sorella di Elio (il Sole), che si svegliava al mattino presto per guidare il carro. Dunque, agli inizi, un nome squisitamente mitologico. Nel mondo antico romano Aurora era usato spesso come secondo nome, per augurare alla bambina la bellezza e la luminosità di questo particolare momento del giorno. La base è la stessa di altri nomi, in particolare Aurelio. Ma in origine, la forma prelatina era Ausosa. Nel Medioevo è più raro trovarla, ma vanno citati almeno i versi del Petrarca che, giocando secolo la sua abitudine con il nome di Laura, l’aura, l’ora ecc., scrisse «amor m’assale, ond‘io mi discoloro, et dico sospirando: I vi è Laura ora». Nel Novecento italiano Aurora ha nominato fino al 1995 non più di 25 mila bambine. Sicché non dovrebbe essere troppo difficile incontrare, in mezzo a migliaia di bimbe e adolescenti, anche donne adulte che portano questo nome e che sono nate e vissute soprattutto in Lombardia. Dall’anno seguente, però, Aurora ha corso al ritmo di 3-4-5 mila portatrici l’anno, passando da una percentuale sul totale delle neonate inferiore a 1,2 a una superiore a 2,5. La sua diffusione è pan-nazionale, con i valori più elevati nelle regioni pià popolose: Lombardia, Sicilia, Lazio, Puglia. Il nome è stato ripreso anche in altri Stati, specie in Albania; tra gli albanesi emigrati in Italia è quello assegnato con più frequenza negli ultimi anni. Ma figura anche tra i primi 100 negli Stati Uniti, in Canada, Inghilterra, Portogallo, Svizzera, Nuova Zelanda e tra i primi 15 in Norvegia. Ed è in ascesa un po’ ovunque. I francesi sono tra i pochi che lo hanno adattato alla loro lingua (Aurore), oltre ai finlandesi (Auroora) e ai russi (Avrora). |
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