Poster – Enea
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione |
Il Novecento aveva dimenticato il nome dell’eroe fuggito da Troia e giunto sulle coste del Lazio col padre Anchise (la madre era Afrodite) e il figlio Ascanio. Qui avrebbe sposato Lavinia, figlia del re Latino e generato la gens Julia, cui appartennero Cesare e Augusto. Eppure Enea è tornato inopinatamente a interessare le famiglie italiane. Nel 2023 è divenuto il nome maschile per i neonati in maggiore ascesa in Italia, giunto rapidamente in 17ª posizione (era 24º nel 2020, 54º nel 2015, 99º el 2010 e 150º nel 2005). Nel secolo XX si sono chiamati così 4800 maschi e 315 femmine, oltre a una dozzina di Eneo (la -o era necessaria per riportare il nome in -a alla più tipica uscita del maschile, nonché 200 Eneide, come il poema di Virgilio). La distribuzione vedeva nettamente in testa l’Emilia-Romagna. Ora si viaggia ad oltre 2000 nuovi nati l’anno e si può parlare di nome pan-italiano o quasi. Enea è nome antico e non si è certi sul significato. Però è stato accostato al greco ainós ossia «terribile, spaventoso, che incute paura»; inoltre potrebbe valere «figlio di Aina», una divinità simile ad Afrodite. La tradizione virgiliana fu rafforzata nel Medioevo dalla Canzone di Enea, romanzo cortese in cui si narra soprattutto dell’amore con la regina Didone, dalla traduzione dei classici tra il XII e il XVI secolo nonché dalla presenza nella Commedia dantesca, dalla lirica, specie con La Didone abbandonata, melodramma di Pietro Metastasio (1724), dalla televisione, con lo sceneggiato del 1971. Non si tratta dunque di un caso isolato, che non trova facilmente le ragioni del suo successo, quanto piuttosto di un interesse crescente verso i nomi della classicità che, in questo primo quarto del XXI secolo, pare un fatto strettamente italiano (e della Svizzera italiana, dove nel 2023 Enea figurava in 36ª posizione: era fuori dai primi 100 appena dieci anni prima). Nomi antichi sono recuperati e valorizzati in mezzo mondo, ma si tratta in massima parte di figure bibliche – e del Vecchio più che del Nuovo Testamento, con il testo l’ormai internazionalizzato Noah, che è poi una grafia per dire Noè. C’è pero un altro grande Paese nel quale, come Enéas, l’eroe troiano ha vissuto un periodo di particolare interesse; si tratta del Brasile, dove nella decade 1961-1970 sono stati battezzati con quel nome 1351 bambini, equivalenti però a una posizione molto bassa, la 814ª. E in Italia Enea personaggio dell’Eneide non va da solo. Il nome del figlio Ascanio tocca nel 2023 la 134ª piazza (non era tra i primi 100 nel 2017; registra meno di 5 unità ancora nel 2001 ma supera quota 150 del 2023) e perfino Anchise, nome del vecchio padre dell’eroe in fuga, mostra qualche movimento. Per non dire di Lavinia, in inglese Lavina, Lavena o Vinnie che, secondo la tradizione epica latina, figlia del re Latino eponimo dei Latini e di Amata. Dopo la sparizione di Creusa, fu la seconda sposa di Enea, al quale diede un figlio postumo, Silvio, capostipite dei re latini, una serie di leggendari sovrani del Lazio che, nella mitologia romana, collegano Enea alla fondazione di Roma nel 753 a.C. |
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