Poster – Ginevra
13,30 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Formato Poster | 30X40, 50X70 |
|---|---|
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
| Definizione | Gli italiani, almeno alcuni, a parità di nome preferiscono quello esotico in lingua straniera. Ecco alcuni esempi, aumentati negli ultimi tempi. Dall’anno 2001 al 2023 sono nate 11.200 Jasmine (o Yasmine) e appena 224 Gelsomina, il corrispondente italiano 50 volte meno numeroso. Nello stesso periodo oltre 4500 Jonathan (e Jonatan) contro circa 320 Gionata, ossia 14 a 1. E poi 2414 Jason con una dozzina di Giasone; 948 Justin e una sessantina Giustino; 2369 Christopher e 180 Cristoforo; 580 Jacqueline e una trentina di Giacomina. Nel caso di Ginevra e Jennifer è il contrario: la forma tradizione inglese conta, negli ultimi cinque anni in cui i dati ufficiali sono disponibili, 601 nuove portatrici, la forma italiana Ginevra ben 19.301, in rapporto 1 a 32; nell’anno 2000 per ogni Jennifer si ebbero 1,7 Ginevra. Dunque stiamo parlando di un caso in cui la forma italiana viene lenemente ma poi in modo prorompente preferita a quella inglese. In Italia è il momento di Ginevra, in costante ascesa da fine XX secolo e salita nel 2023 al 3º posto tra i nomi per le nuove nate, dietro Sofia e Aurora e in procinto di superarle; parliamo di oltre 4 mila bimbe così chiamate in un solo anno; in tutto il XX secolo sono state poco più di 5 mila. A cosa si debba il boom non è chiaro. Nel Medioevo il nome originale doveva suonare grosso modo Gwenhwfar o forse già Guenievre, comunque in antico francese derivato dal gallese, con gwin che significa «bianco, splendente» e un secondo elemento che vale «elfo». «Splendente tra gli elfi», insomma. Anche se studiosi moderni tendono a sostenere che i tipici due elementi che formano i nomi germanici medievali non necessariamente sono connessi tra loro per il significato, un po’ come i nostri nomi e i nostri cognomi. Nessun rapporto con la città di Ginevra: quest’ultima, infatti, si lega al latino Genava ed è semmai imparentata con il nome di Genova; alla base potrebbe esserci una voce protoindoeuropea con il valore di «estuario» oppure di «ansa». La storia di Ginevra moglie di re Artù è piuttosto nota. Vede legato indissolubilmente il suo personaggio a quello dell’amante Lancillotto del Lago e ai personaggi della Tavola Rotonda. È la lettura del passo riguardante il bacio fra Lancillotto e Ginevra, molto noto negli ambienti di corte, che spinge Paolo e Francesca, protagonisti del V canto dell’Inferno dantesco, alla reciproca presa di coscienza del loro amore. Artù scoprì il tradimento della sua regina e del suo Primo Cavaliere e condannò a morte Ginevra. Non di rado quel tradimento fu considerato alla base della rovina del regno di Camelot. Famosissima nel Medioevo, la regina Ginevra è citata nei Trionfi del Petrarca e in opere del Boccaccio. Anche Dante la ricorda nel Paradiso e personaggi così chiamati sono presenti in novelle e poemi e poi in teatro. Come suona in altre lingue? Nel ciclo medievale bretone, Gwenhwyfar o Gionever, in inglese Jennifer e Gwenevere o in breve Jen, Jena, Jenelle, Jeni, Jenni, Jeny o Gaynor; poi in francese Guenievre tedesco e svedese Jennifer e Jenny, ungherese Dzsenifer, spagnolo Jenifer, Jennifer, Jenny Jenifer, Jennifer, Jenny, con Y iniziale in America Latina. |
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