Poster – Luna
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

| Formato Poster | 30X40, 50X70 |
|---|---|
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
| Taglia | LUNA |
| Definizione | s. f. [lat. lūna, affine a lūx «luce»]. – 1. a. Unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità è dovuta a riflessione della luce del Sole; il suo volume è pari a circa 1/50 di quello terrestre, la sua massa è circa 1/80, la gravità sulla sua superficie risulta circa 1/6 di quella sulla Terra, e la sua distanza media dal nostro pianeta è circa 384.000 km; è dotato di un moto di rotazione analogo a quello della Terra e avente periodo pari al periodo della sua rivoluzione intorno ad essa, cosicché rivolge sempre lo stesso emisfero verso il nostro pianeta (a causa di fenomeni di librazione, è però visibile circa il 59% della superficie lunare); nel moto di rivoluzione intorno alla Terra il satellite riprende la stessa posizione rispetto alle stelle fisse dopo 27 giorni, 7 ore, 43 minuti primi e 11,5 secondi (rivoluzione siderale o mese sidereo), mentre per il movimento di rivoluzione che assieme alla Terra compie attorno al Sole torna ad avere la stessa posizione rispetto a tali corpi celesti dopo 29 giorni, 12 ore, 44 minuti primi e 2,8 secondi (rivoluzione sinodica, mese sinodico o lunare, o lunazione). Fraseologia riferita ai movimenti del satellite e all’aspetto del disco lunare (il nome – così come quello del sole – è scritto abitualmente con la maiuscola nelle trattazioni scientifiche; nell’uso comune prevale invece l’iniziale minuscola, che rimane anche quando si allude non al corpo celeste ma al chiarore lunare o quando la parola è adoperata in senso fig.): fasi della l., gli aspetti sotto cui essa ci appare nel periodo della sua rivoluzione intorno alla Terra, e cioè: l. nuova (o novilunio), quando l’astro si trova in congiunzione, cioè tra il Sole e la Terra, e perciò l’emisfero rivolto verso quest’ultima (comunem. detto disco lunare o faccia della luna) appare oscuro o non si vede affatto; primo quarto, quando è illuminata solo la metà occidentale del disco; l. piena (o plenilunio; ant. l. in quintadecima), quando, trovandosi in opposizione, cioè dalla parte opposta del Sole rispetto alla Terra, presenta a quest’ultima tutto l’emisfero illuminato; ultimo quarto, quando è illuminata solo la metà orientale del disco. Nel periodo di passaggio dal novilunio al plenilunio, la luna è detta crescente; dal plenilunio al novilunio, calante (prov. gobba a ponente l. crescente, gobba a levante l. calante, intendendosi per gobba la convessità della parte illuminata). b. Per estens., si chiamano l. artificiali i satelliti artificiali terrestri, e, talora, lune anche i satelliti di altri pianeti del sistema solare. c. In araldica, per luna s’intende sempre la luna piena, che appare però raramente negli scudi (quand’è falcata, è chiamata crescente s. m.). 2. Poiché la periodicità delle fasi lunari è elemento fondamentale nel computo del tempo, s’intende talora per luna il ciclo delle sue quattro fasi e quindi una lunazione, un mese lunare o un mese in genere: Breve pertugio dentro da la Muda ... M’avea mostrato per lo suo forame Più lune già (Dante); sono passate da allora quattro l.; e di persona instabile, volubile: cambia d’idee a ogni luna. Per traslato (poet.), tempo, periodo dell’anno: Tale, balbuziendo ancor, digiuna, Che poi divora, con la lingua sciolta, Qualunque cibo per qualunque luna (Dante). Significa originariamente «mese» anche nella locuz. fig. l. di miele (calco dell’ingl. honey moon attraverso il fr. lune de miel), comunissima per indicare il primo mese di matrimonio, e più genericam. il primo periodo della vita matrimoniale: passare, trascorrere la l. di miele in vacanza; dopo tanti anni, sembrano ancora in l. di miele!; anche, il viaggio di nozze: andare a Venezia in l. di miele. Per estens., i primi tempi di una nuova situazione, quando tutto procede bene e non sono ancora spuntate divergenze e difficoltà, o quando ancora regna la concordia fra persone che, unitesi per un’azione comune, non tarderanno a rivelare la loro incompatibilità o diversità d’interessi e d’aspirazioni. 3. Locuz. particolari e usi fig.: a. Viso, faccia, faccione di l. piena, viso grasso e tondo, soprattutto se è espressione di salute e di cuor contento (anche assol: che l. piena!); del volto, o anche di tutta la persona, è tondo come la l. (o come la l. d’agosto), è più tondo della l., talora fig. col senso di semplicione, sciocco (anche per gioco di parole fra tondo e tonto). Osteria della l. piena, quella dove, nel romanzo manzoniano, viene condotto Renzo dal suo sconosciuto accompagnatore la sera del tumulto di Milano (Pr. Sp., XIV: «entrò in un usciaccio, sopra il quale pendeva l’insegna della luna piena»). Sotto la l., sulla Terra, in questo mondo: tutto l’oro ch’è sotto la l. (Dante); tanti affanni uom mai sotto la luna Non sofferse quant’io (Petrarca); oggi l’espressione ha per lo più tono scherzoso. Abbaiare alla l. (cosa che spesso fanno i cani), urlare, protestare contro chi non può sentire o non vuole dar retta, muovere vane accuse, e in genere far cosa inutile; prov., la l. non cura l’abbaiar dei cani, chi è in alta condizione non si degna d’ascoltare le rimostranze o le accuse di chi sta in basso, oppure ciò che è nobile e grande non riceve danno da ciò che è piccolo e vile. Domandare, volere, desiderare la l., cosa impossibile a ottenersi; con sign. sim., ma meno com., pretendere di pigliare la l. nel pozzo; mostrare, far vedere la l. nel pozzo, dare ad intendere cose inverosimili, cercar d’ingannare con promesse illusorie di guadagni, di benessere, e simili (l’origine della frase viene indicata nella vecchia storiella, ripresa anche in una favola di La Fontaine, della volpe che inganna il lupo facendogli credere che la luna riflessa nel pozzo sia una forma di cacio). b. Si fa assai spesso riferimento al mondo della l. per indicare figuratamente (in contrapp. al mondo terrestre che costituisce la realtà) il luogo ideale dove si rifugia la mente nei suoi sogni, nelle sue fantasticherie e in genere quando perde il contatto con la realtà; quindi: essere nella l., avere la testa o il cervello nella l., essere distratto, avere lo spirito assente, non accorgersi di ciò che avviene all’intorno, non prestare attenzione a ciò che si fa o si dice; vivere nel mondo della l., non saper nulla di ciò che accade, essere abitualmente assorto nelle proprie fantasticherie; è ancora nel mondo della l., di persona ingenua, che non ha esperienza degli uomini e delle cose; sei nel mondo della l.?, a chi opera o parla a sproposito; vieni dalla l. (o dal mondo della l.)?, a chi mostra d’ignorare ciò che a tutti è noto, o si meraviglia per cose normalissime come se fossero una novità; eri ancora nel mondo della l., frase equivalente a «non eri ancora nato». ◆ Dim. lunétta; spreg. lunàccia; accr. lunóna, e lunóne m. |
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