Poster – Monica
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
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| Definizione | Fino agli anni ’50 del ’900 il nome Monica era praticamente ignoto in Italia. Si conosceva quasi solo Santa Monica, la madre di Sant’Agostino. Ma in Francia Monique impazzava da tempo e anche le famiglie italiane cominciarono a imporre quel nome alle loro bambine. E c’è chi lo sceglieva per nome d’arte dandogli grande popolarità, come Monica Vitti, nata Maria Luisa Ceciarelli. Una moda, dunque, ma passeggera, come capita quando non c’è una tradizione familiare. La scarsissima conoscenza del nome da parte degli italiani, unita al desiderio di esotico, non impedisce che Monique sia immediatamente tradotto in italiano per l’uso, il che non è accaduto per altri nomi rimasti in lingua francese. In ogni caso quasi 160 mila Monica nascono in poco tempo, più numerose al Nord e nelle grandi città, concentrate tra il 1956 e il 1978 (anno record il 1972). Da notare che Monica in nessuna lingua presenta un corrispettivo maschile, neppure in Italia. Il nome fa riferimento in particolare alla figura di Santa Monica, non soltanto per la sua vita, ma anche come madre di Sant’Agostino di Ippona. Nata a Tagaste (oggi Algeria) nel 331 in una famiglia cristiana, ma sposata a un pagano dal carattere difficile, riesce a convertirlo prima della sua morte. Giovane vedova, cresce da sola i figli, tra cui il ribelle Agostino, per la cui conversione prega e piange molto. A Milano, grazie anche all’incontro con Sant’Ambrogio, Agostino cambia, si converte e viene battezzato. Nel viaggio di ritorno in Africa, Monica si ammala e muore nel 387. Agostino dirà di lei: «Tu, madre, mi hai generato due volte». È patrona oggi delle madri, delle vedove e delle donne sposate. A parte alcune lievi tracce nei Paesi slavi europei e in quelli baltici, la vicenda continentale del nome sembra una gara tra il Monika tedesco e il Monique francese. Si nota che Monique risulta in Francia tra i primi 100 per le nuove nate per un periodo assai ampio, dal 1919 al 1970, tra i primi 10 dal 1930 al 1953, un tempo analogamente lungo, con la 2ª posizione in 14 annate e la 3º nel 1933-1934 e 1949. Mai, tuttavia, al 1º posto assoluto. Il Monika tedesco è tra i 10 nomi attribuiti con maggior frequenza alle bambine nate dal 1940 al 1958, qui sì con il primato: 1947, 1951-1953. |
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