Poster – Nicola
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione |
In questo periodo il nome maschile più internazionale di moda in Italia è quello di San Nicola che, poi, dal tedesco Nikolaus si è trasformato, come ognuno sa, in Santa Klaus: il Babbo Natale dell’Europa settentrionale e in parte di quella orientale. San Nicola divenne vescovo di Mira in tempi di persecuzione e dovette affrontare anche la prigionia: si salvò grazie alla libertà di culto concessa dall’Editto di Costantino nel 313. Difensore dell’ortodossia, forse partecipò al Concilio di Nicea nel 325. La tradizione gli attribuisce un’attenzione particolare nei confronti dei bisognosi, come le tre ragazze che poterono sposarsi solo grazie al dono da parte del vescovo di una dote, rinunciando a prostituirsi. Di notte, Nicola gettò per tre volte un sacchetto nella loro casa, contenente monete d’oro. La sua virtù doveva essere nota solo a Dio, e non agli uomini, in quanto se fosse emersa e avesse avuto gli onori degli uomini, avrebbe perduto il merito della sua azione. Avvolte le monete in un panno, raggiunse la dimora delle fanciulle, passò la mano attraverso l’inferriata di una finestra e lasciò cadere il sacchetto all’interno. Il rumore prese di sorpresa il padre delle fanciulle, che raccolse il denaro e con esso organizzò il matrimonio della prima figlia. Morto intorno al 335, nel 1087 le reliquie di San Nicola giunsero a Bari, dove è venerato come patrono e considerato un protettore anche del dialogo che unisce Occidente e Oriente. Il nome Nicola, greco d’origine, significa «colui che vince (nel popolo)»; la base è infatti Niké «Vittoria» che ritroviamo anche in Nicodemo «vincitore tra il popolo» e Nicomede «che vince grazie al suo discernimento». Con stessa base greca, incontriamo – rari o rarissimi e perlopiù obsoleti – Niceta ambigenere, Nicanore, Nicastro, Nicasio e Nicasia, Nice, Nica e Nika, Nicia, Nicea. Il culto in particolare per San Nicola di Bari, che poi era di Mira in Licia, oggi in Turchia (ma nel capoluogo pugliese ne sarebbero state portate le reliquie), ha favorito la fortuna di questo nome. Il quale, però, si è latinizzato in Nicolaus, dando origine alla forma monottongata Nicolò, che specie in Toscana si scrive con due “c” (più rari, inoltre, Niccolo senza accento, Nicolao, Niccola, Nicolo, Niclo e Nico). |
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