Poster – Occhio
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Peso | 1,0 kg |
|---|---|
| Formato Poster | 30X40, 50X70 |
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
| Definizione | Òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito dal bulbo oculare, sferoidale ed elastico, le cui pareti sono formate da tre membrane sovrapposte e concentriche: una esterna, fibrosa (costituita dalla cornea e dalla sclerotica), una intermedia (che comprende la coroide, il corpo ciliare e l’iride, al cui centro si trova un foro detto pupilla) e una interna (retina) a funzione fotorecettrice; lo spazio interno del bulbo è prevalentemente occupato da mezzi trasparenti e rifrangenti, liquidi (umore acqueo), semifluidi (corpo vitreo) e solidi (cristallino, a forma di lente biconvessa, organo dell’accomodazione). Dal punto di vista ottico, l’occhio fisiologicamente sano (o. normale o emmetrope) è un sistema diottrico e corretto il cui secondo fuoco cade sulla retina, atto cioè a formare esattamente su quest’ultima l’immagine stigmatica, ortoscopica, acromatica di un oggetto luminoso posto all’infinito; la distribuzione sulla retina dei fotorecettori è irregolare, nel senso che la massima densità di essi si ha nella fovea (o macula lutea), piccola zona centrale del diametro di 0,3 mm. In condizioni anormali (per alterato potere convergente dei mezzi rifrangenti o per abnormi dimensioni del diametro anteroposteriore dell’occhio) i raggi luminosi paralleli provenienti da un oggetto all’infinito possono formare il loro fuoco al di là della retina (ipermetropia), o davanti a essa (miopia); il difetto di rifrazione (ametropia) di un tale o. ametropico, valutato con adatti mezzi diagnostici, si corregge mediante opportune lenti aggiuntive, applicate a contatto della cornea (lenti a contatto o corneali) oppure sostenute da apposite montature (occhiali correttivi). Nell’occhio normale, l’angolo di campo corrispondente alla visione distinta, cioè corrispondente al formarsi dell’immagine sulla fovea (dove è massima la risoluzione di fotorivelazione), è solo di circa 1′, ma la mobilità del bulbo oculare nell’orbita consente la visione distinta entro un angolo di circa 70°; l’angolo di campo complessivo della visione indistinta (comprendente le zone laterali e marginali, nelle quali, come si dice popolarmente, si vede «con la coda dell’occhio») è di circa 160°. […]. ◆ Dim. occhièllo, con sign. partic.; dim. e vezz. occhiétto, occhiettino, occhino, occhiolino, non com. occhiùccio, occhiuzzo; accr. occhióne; pegg. occhiàccio (fare gli occhiacci, rivolgere sguardi minacciosi). |
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