Poster – Riccardo
13,30 € - 36,50 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 36,50 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione | Riccardo è giunto in Italia nel Medioevo, come centinaia di altri nomi, ma dell’Età di mezzo è una sorta di simbolo: vengono in mente Riccardo Cuor di Leone, prota¬gonista della terza crociata, altri re inglesi che hanno portato questo nome, oltre al paladino Ricciardetto dell’epica cavalleresca francese. Riccardo II e III sono stati immortalati da due tragedie di Shakespeare. Ma c’è di più: perché, se da una parte se ne ha un’idea di cavaliere valoroso e specchiato, dall’altro notizie meno insicure ci parlano di un combattente certamente forte ma anche estremamente crudele. Riccardo fu nome diffusissimo in àmbito britannico: nell’Inghilterra del XIV secolo l’80% della popolazione rurale portava uno dei seguenti cinque: Guglielmo, Roberto, Riccardo, Giovanni e Tommaso (nell’Italia degli anni 2000 non bastano 150 nomi per raggiungere una simile percentuale). In Italia, perlopiù adattato latinamente come Riccardus, si ritrova particolarmente numeroso in base agli indici delle Rationes deci¬marum Italiae, gli oneri che le istituzioni ecclesiali pagavano ai vescovi e al papa sul finire del Trecento, specie in Campania e poi Puglia, Basilicata e Calabria, ma mai tra i primi 10, dove prevalevano Johannes, Iacobus e Nicolaus. Il nome si è dif¬fuso anche nelle varianti Ricciardo (per influenza del francese Richard) e Rizzardo nel Nord-Est. Nel ’900 sono stati circa 170 mila i Riccardo in Italia, e un centinaio tanto i Ricciardo quanto i Rizzardo. Possiamo distinguere due ulteriori grandi gruppi appartenenti con ogni probabilità alla medesima famiglia onomastica: le varianti per dissimilazione in quanto la R- iniziale si trasforma in L- per evitare la ripetizione a breve distanza della consonante vibrante, con base dunque Licc-.; e le forme afere¬tiche, che hanno cioè perso la prima parte del corpo fonico, dunque con base Card-. Infine, un ulteriore gruppo è costituito dai tipi che hanno mantenuto la sola ultima sillaba del nome, e s’iniziano con Di-; ma in questo caso la concorrenza etimologica è assai affollata. Il nome Riccardo, in tutti i casi, è la trasposizione di un germanico Rikhard o Richart, composto con i tradizionali due elementi giustapposti: in questo caso *rikja ossia «ricco, potente» e *hardhu che significa «forte, valoroso». Entrambi gli elementi si ritrovano in numerosi altri nomi personali. Qui si potrebbe ritenere corretta una traduzione «potente e valoroso»; ma alcuni studiosi, in tempi recenti, non sono più propensi a credere che la coppia degli elementi formanti debba avere una spiegazione semantica che li contempli entrambi coerentemente; potrebbero, insomma, presentare un significato senza una relazione reciproca (vagamente come il nome e il cognome dei cittadini moderni), anche se il campo germanico è perlopiù occupato da nomi che alludono alla forza e al valore, alla ricchezza e alla potenza, alle capacità in guerra e nei combattimenti e trasmettono più o meno tutti un valore augurale in queste direzioni. |
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