Poster – Sergio
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Deefinizione |
Il nome Sergio ha conosciuto il maggior successo tra gli anni ’30 e ’60 del secolo scorso, registrando il record nel 1946 (5446 nuovi nati secondo l’Istat). È nome latino legato a una stirpe illustre, la gens Sergia, di origine probabilmente etrusca ma di significato oscuro. Sergio continua il cognomen già latino (passato nel greco Sérghios e da qui esteso all’Europa orientale e nell’Asia anteriore), affermatosi in età cristiana e medievale per il prestigio e il culto di santi e papi così chiamati e, nel Sud, per le dinastie dei duchi d’Amalfi e di Napoli in cui è stato tradizionale il nome Sergio dal IX al XII secolo. La fine del Medioevo ha segnato il declino di Sergio in Occidente, all’opposto con un particolare interesse proveniente dall’Oriente cristiano. Specie nel passato ha contato molto la figura di San Sergio, soldato martire in Siria nel IV secolo: in suo onore si ricorda una grande basilica in Frigia (ora in Turchia) con intorno una città che l’imperatore Giustiniano chiamò Sergiopoli. Il suo culto ha preso così la via verso Oriente: attraverso il greco e bizantino Sérghios si è trasmesso ai Paesi slavi. In Russia, dall’Ottocento, ne ha caratterizzato la letteratura: Sergej Esenin, tradotto in italiano nella poesia-canzone Confessioni di un malandrino di Angelo Branduardi nel 1975; Sergej Eizenstejn considerato il padre del cinema russo; Sergej Rachmaninov compositore; Sergej Luk’janenko popolare scrittore di fan- tasy ecc. Al maschile, Sergio ha contato nel Novecento italiano oltre 220 mila portatori, con punte nelle grandi città come indicano anche i maggiori valori in Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto. Al femminile, Sergia ha contraddistinto in tutto il XX secolo meno di mille presenze. Oggi Sergio è attribuito a non più di 200 bambini l’anno, ma è nome molto familiare: dal presidente della Repubblica Mattarella al regista Leone, dal giornalista Zavoli agli attori Castellitto, ad altri personaggi internazionali legati allo sport, due per tutti il calciatore Sergio Ramos, capitano delle nazionale spagnola e l’astista russo Sergej Bubka, campione olimpico e più volte primatista del mondo del salto con l’asta. Si chiamano Sergio almeno cinque santi, il più importate dei quali è Sam Sergio di Radonež (†1392), monaco russo e patrono della Russia, la più autorevole guida spirituale e riformatore monastico della Russia medievale. A lui si devono, l’introduzione dell’Agnus Dei nel rito della Messa; la celebrazione per la prima volta a Roma della festa dell’Annunciazione (25 marzo); l’introduzione nella Chiesa d’occidente della festa liturgica della Natività della Beata Vergine Maria (8 settembre); la scelta della data del 15 agosto quale celebrazione dell’Assunzione di Maria, ricorrenza corrispondente al Ferragosto. In Francia Serge è rimasto tra i primi 100 tra i nuovi battezzati dal 1909 al 1975 tra i primi 30 dal 1927 al 1963, raggiungendo la posizione più alta nel biennio 1952-1953, dunque abbastanza similmente a quanto accaduto in Italia. Al contrario, in Spagna il nome Sergio è stato assegnato di più nel periodo 1980-2010, tra i primi 100 in Catalogna negli ultimi decenni (27º nel 2002). Negli Stati Uniti, sempre come Sergio (evidentemente sorretto dalle comunità ispanofone) spicca la 43ª posizione nel 1940. |
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