Poster – V
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

| Formato Poster | 30X40, 50X70 |
|---|---|
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
| Taglia | LETTERA V |
| Definizione |
v, V (vu, meno com. vi, ant. o region. ve ‹vé›) s. f. o m. – Ventunesima lettera dell’alfabeto latino. Fino almeno al sec. 16Åã ha avuto una storia comune con la lettera U, di cui costituiva una variante di scrittura; e fino al sec. 19Åã ha conservato in comune con essa il nome, distinguendosi all’occorrenza la u .vocale. (la nostra u) dalla u .consonante . (la nostra v). L’una e l’altra hanno origine dalla sesta lettera dell’alfabeto fenicio, che rappresentava la semiconsonante u̯ , attraverso la lettera greca υ, che dal primitivo valore di ‹u› vocale pass. nella pronuncia ionico-attica a ‹ü› (primo effetto di una tendenza che nel greco medievale e moderno avrebbe finito col trasformare quel suono in ‹i›), mentre la pronuncia u si conserv. in altri dialetti greci. Dall’alfabeto greco della colonia calcidese di Cuma, gi. dall’ultima et. regia, i Romani trassero la lettera V del loro alfabeto, col valore di u; ma nella grafia s’aggiunse presto alla forma normale della lettera una variante calligrafica arrotondata, U, che prese sempre pi. piede, spec. come minuscola, fino a diventare nel tardo medioevo la forma costante della lettera V come minuscola interna o finale di parola (es. tu, sua, diua). ◆ Usi della lettera come abbreviazione o simbolo: nella forma minuscola puntata, . abbrev. di vedi o vedasi, o anche, talora, del lat. vide, aggiunto, per lo pi. in parentesi, a un vocabolo o titolo d’opera a cui si rinvia (in espressioni composte: v.s., vedi sopra); di verbo, in opere lessicografiche, grammaticali, linguistiche (in espressioni composte: v. a., verbo attivo; v. tr., verbo transitivo; v. intr., verbo intransitivo; v. rifl., verbo riflessivo); di verso, seguito da un numero, per indicare il verso di una composizione poetica, per es., il v. 78 dei .Sepolcri. (ma v senza punto, come abbrev. di verso per indicare la faccia posteriore della pagina di un codice, di un manoscritto, oppure di una medaglia o moneta); di voce come sinon. di vocabolo, in opere lessicografiche; nella forma v. o v/ . abbrev. di vostro nell’epistolografia commerciale; abbrev. di venturo solo nella locuz. composta p.v., prossimo venturo; nei cognomi tedeschi, . abbrev. di von. Nella forma maiuscola puntata, . abbrev. di nomi propr. personali che cominciano con questa consonante (Vincenzo, Valeria, ecc.), di Vergine, dopo il nome di una santa (s. Caterina V.) e nelle espressioni M. V., Maria Vergine, B. V., Beata Vergine; di vescovo, dopo il nome di un santo (sant’Agostino V.); di vice, per es. V. Com.te, vice-comandante; in espressioni composte, . abbrev. di vostro (V. E., Vostra Eccellenza, S. V., Signoria Vostra, ecc.); di volgare, in E.V., era volgare; di velocit. in P.V., piccola velocit., G.V., grande velocit., nelle spedizioni per ferrovia (vedi anche V.A.). In chimica, V . simbolo dell’elemento vanadio; in fisica, . simbolo del volt; v e V sono anche simbolo, rispettivam., di velocit. e di volume; nel linguaggio automobilistico, con riferimento a motori policilindrici endotermici, v . abbrev. di valvola, soprattutto quando il numero delle valvole . superiore a due per cilindro: un motore a 16 v, un motore a 8 cilindri e a 32 v; in matematica, v rappresenta la lunghezza (o modulo) di un vettore, e v oppure M̅ il vettore stesso; in logica matematica, V indica il valore di verit. vero (contrapp. a F che sta per falso). Nel sistema di numerazione romana, il segno V (che non . tutt’uno con la lettera V maiuscola pur essendole simile per la forma, ma ha altra origine) indicava il 5 nella successione cardinale e il corrispondente ordinale, cio. 5Åã o quinto (in composizione: VI, VIII, XIV, cio. 6, 8, 14, ecc.); sormontato da una lineetta orizzontale, V., significava 5000. ◆ Nel codice alfabetico internazionale, la lettera v viene convenzionalmente identificata dal nome Victor. |
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