Poster – Vanessa
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione |
Vanessa è un nome poetico dalla nascita. Il romanziere irlandese Jonathan Swift, autore dei Viaggi di Gulliver, l’ha scelto per la protagonista del poemetto autobiografico Cadenus and Vanessa del 1726 (dunque il nome è quasi sul punto di compiere i suoi 300 anni, anzi li avrebbe già compiuti se si assumesse come data della scrittura del testo il 1713). Swift creò un acronimo imperfetto usando le sillabe iniziali del cognome e del nome della sua amante Esther Vanhomrigh, oppure utilizzando le stesse tre lettere del nome con il latino Essa, parola che corrisponde a Esther. In Italia il nome è apparso solo a fine anni Sessanta del secolo scorso, assegnato a 24 mila bimbe, con massimo valore nel 1989. Alcune attrici e altri personaggi dello spettacolo e dello sport l’hanno reso popolare. Negli anni Duemila il nome è rimasto tra i primi 50 – il che vuol dire dalle 700 alle 900 nuove nate ogni anno – con punta record nel 2009. E le farfalle del genere chiamato Vanessa? Il nome dovrebbe provenire proprio dal personaggio di Jonathan Swift, di cui il naturalista danese Johann Christian Fabricius, che ha bat- tezzato questi insetti particolarmente belli, pare fosse un grande ammiratore. Ma c’è anche chi sostiene che il nome scientifico sia nato in parallelo, direttamente dal coleottero caratterizzato dai colori nero e arancio delle ali. Non ci sono prove al riguardo, specie se Fabricius lesse la poesia dopo la morte di Swift con il suo personaggio fittizio. Vanessa è un genere (insieme di specie) di insetti lepidotteri ninfalidi. Si tratta di farfalle tra le più vistose e note dei climi temperati, caratterizzate da antenne clavate, ali con margini angolosi o frastagliati e ornate di vivaci colori sulla faccia superiore. Le larve vivono a spese di varie piante, anche coltivate. La Vanessa atalanta (altro nome tra mitologia e calcio italiano) è tra le specie più note, diffusa nelle zone temperate di Europa e Asia. La vanessa del cardo (Vanessa cardui), che si alimenta sui cardi e carciofi, è diffusa in tutto il mondo e compie imponenti migrazioni, spesso in masse incalcolabili, con colonne che attraversano in volo il Mediterraneo e l’Europa, sorvolando le Alpi. Il nome comune vanessa è usato anche per altre specie di Ninfalidi appartenenti a generi affini come la vanessa dell’ortica (Aglais urticae) che si nutre su canapa, luppolo e ortica; la vanessa occhio di pavone (Inachis io) e la vanessa multicolore (Nymphalis polychloros) degli alberi da frutto. Vanessa è dunque un nome internazionale. Prima di tutto perché nasce da un’opera letteraria, il poemetto Cadenus and Vanessa. In secondo luogo, Vanessa è diffuso con alta frequenza in molti Paesi. In Francia e Germania ha vissuto il suo periodo d’oro negli anni ’90 del secolo scorso, negli Stati Uniti negli anni ’80. In Italia è stato attribuito circa 24 mila volte nel Novecento e già 14 mila nel XXI. Il nome è uguale in inglese, italiano, tedesco e quasi dappertutto; in Spagna è Vanesa, in Polonia Wanessa, in ungherese Vanessza, con piccole modifiche della grafia per rispettare le pronunce locali. Gli inglesi usano, come diminutivo, Nessa o Ness. |
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