Poster – Giulia
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione |
Prima e dopo un periodo di continui cambiamenti (Martina nel 1999 e nel 2002, Alessia nel 2000, Sara nel 2001), il nome che ha dominato l’onomastica delle nuove generazioni di bambine ormai ragazze, spodestando Maria è stato Giulia, negli ultimi anni del XX secolo e poi dal 2003 al 2009. La vicenda etimologica del nome è semplice ma piuttosto articolata. Si parte da Iulus, in lingua italiana Iulo, personaggio noto anche come Ascanio, figlio di Enea e giunto con il padre sul litorale laziale, come narrato in particolare dall’Eneide di Virgilio. Da Iulo discende la prestigiosa gens Iulia, che nella sua genealogia presenta tra gli altri Giulio Cesare (nome doppio ma che, per la fama del personaggio, andrà considerato come nome unico, al pari di Marco Antonio e altri) e suo figlio Ottavio, ossia Ottaviano Augusto, che è diventato un nome personale in età imperiale come Iulus. Se Giulio rimane un nome storico, il suo femminile può definirsi di moda e come tale conosce una carriera sociale onomastica sorprendente. Ed è proprio Giulia a fungere da traino per il parziale ritorno di Giulio sotto le luci della ribalta. Numerose le bimbe chiamate Julia, nel XXI secolo in Italia: si va dalle 140 del 2001 alle 177 del 2004, mentre dalle 170 del 2012 in poi si registra il calo fino alle 69 del 2003; difficile dire quante siano pronunciate con la -i- e quante con la -j- di Jack Nicholson e di Julia Roberts, figure di spicco nel mondo dello spettacolo. Anche i nomi di moda – è dimostrato – hanno il loro santo o la loro santa patrona. Talvolta tra i nomi più esotici si scoprono persone che sono state beatificate ed eventualmente poi canonizzate. Un esempio lampante è offerto proprio da Giulia, per anni nel pensiero dei genitori che hanno attribuito questo nome a una figlia. Ebbene, le sante Giulia sono almeno tre e neppure lontane; le beate omonime sono almeno due. Iniziamo con Santa Giulia martire in Corsica e che dell’isola ora francese è divenuta patrona. Si tratta di una delle giovani cartaginesi che un mercante di schiavi voleva portare in Gallia per venderle. Fu rapita in un porto della Corsica. Fermamente ligia alla sua fede, Giulia si rifiutò di sacrificare a divinità pagane. Le sue spoglie furono traslate in Italia, giungendo a Brescia per volontà del re longobardo Desiderio. Un’altra santa si chiama Giulia di Augusta (cittadina siciliana, in provincia di Siracusa), vergine e martire. La terza è Santa Giulia Luisa di Gesù (nata Rosa) di Neufville. La prima beata è Giulia della Rena da Certaldo (Firenze), morta nel XIV secolo, beatificata soltanto nel XVI, ma acclamata santa a furor di popolo; la seconda beata si chiama Giulia Rodzinska, vergine e martire della Repubblica Domenicana. |
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