Poster – Martino
13,30 € - 18,20 €Fascia di prezzo: da 13,30 € a 18,20 €
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Definizione è una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Dallo stile sobrio ed elegante, i prodotti, che vanno dalla cartotecnica all’oggettistica da scrivania e da viaggio, sono realizzati con materiali di alta qualità e confezionati interamente in Italia.
Coniugando funzionalità e design, perizia artigianale ed estro concettuale, sapere e saper fare, i prodotti Definizione ci invitano a riscoprire la storia dell’oggetto e l’etimologia delle parole, attraverso le definizioni del Vocabolario Treccani.

Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l’importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.
Non tutte le parole sono uguali.
Una definizione Treccani non è solo una spiegazione: è il risultato di una tradizione linguistica, scientifica e culturale che da quasi un secolo racconta la complessità del mondo.
Un poster con una definizione Treccani è molto più di un oggetto decorativo.
È la materializzazione di un sapere condiviso, un frammento di enciclopedia che esce dalle pagine per diventare segno, presenza, memoria. Ogni parola scelta porta con sé la precisione del linguaggio, la profondità della ricerca, la bellezza della forma.
Riprodurre una definizione Treccani significa rendere visibile ciò che di solito resta invisibile: il lavoro di centinaia di studiosi, di linguisti, di artigiani della conoscenza.
È questo che rende ogni poster unico, irripetibile e inimitabile – perché solo Treccani può restituire la verità piena di una parola, la sua storia e il suo significato autentico.
Un poster Treccani non si appende per arredare uno spazio: si espone per ricordare che le parole contano.
| Dettagli | Tipologia Carta: Patinata opaca da 170gr |
|---|---|
| Definizione |
San Martino di Tours, originario dell’odierna Ungheria, vissuto nel IV secolo a Pavia e poi in Gallia (oggi Francia), era una guardia imperiale a cavallo, poi vescovo, era un “santo della misericordia” e come tale molto amato da Papa Francesco, che era solito donare ai capi di Stato e di governo che incontrava una medaglietta con la sua effigie. Il santo è anche il patrono di Buenos Aires e inoltre della Francia e dell’Ungheria, e protettore di mendicanti, poveri, cavalieri e fanti, fabbricanti di botti, Guardie Svizzere, albergatori e osti, oche e viticoltori. I Comuni e le frazioni chiamate San Martino sono in Italia oltre 150. Lucca e Belluno gli hanno intitolato la cattedrale. Si potrebbe redigere un vocabolario solo con le voci che in un modo o nell’altro fanno capo a Mars e a Marte. Per esempio, Martino e i suoi derivati figurano in migliaia di insegne stradali. Per la precisione, il più ricorrente è proprio San Martino, con 1520 odonimi (strade, viali, piazze, vicoli, larghi ecc. dedicati al grande santo della Gallia, punto fermo nella storia della Chiesa francese e non solo). A parte i nomi personali derivati, come il torinese Martiniano e Martinella, il repertorio italiano è ricco di cognomi moderni originati dal nome Martino. Tra i cognomi moderni i più presenti nel repertorio odonimico sono Martini, 31º nella classifica nazionale assoluta, seguito dal nº 33 Martinelli, dal 74 Martini, dal 234 Di Martino, dal 372 De Martino, dall’854 Martuccci, dal 950 Martin dal 1066 Martina e dal 1592 Martone. Un particolare uso degli agionimi è rappresentato dai crononimi (nomi relativi al calendario) derivanti da nomi di santi. Ciò accade in special modo in espressioni popolari e dunque nel registro dialettale, ma non solo. Nel nostro caso, a far samartin vale «sgomberare, lasciare la casa a disposizione del padrone» poiché tale pratica si usava l’11 novembre con il successivo samartineto ossia “piccolo San Martino” (12 novembre), giorno di conviti e gozzoviglie. Secondo la tradizione, inoltre, in occasione del dono del mantello il clima si fece per qualche giorno più mite. Freddo e neve si attenuarono, il sole comparve a riscaldare la terra. Ecco un’altra origine della “estate di San Martino”, periodo in cui si aprono gli otri del vino novello, si raccolgono i funghi, si arrostiscono le castagne e si cucina l’oca. La questione della rima con l’agionimo è di primo piano nella formazione di proverbi ed espressioni simili; le terminazioni produttive hanno l’effetto di dar vita a un numero di espressioni talora superiore alla popolarità del santo o della santa, e viceversa. Per il solo San Martino, di cui s’è detto sopra, si contano in alcune decine; numerose le chiusure di verso in rima con Martino e soprattutto vino, bevanda strettamente associata a metà novembre con gli esiti della vendemmia e il conseguente clima festoso. Di qui l’espressione estate di San Martino e inoltre se piove a San Luca fa bello a San Martino, l’estate di San Martino dura tre giorni e un pochettino, sole di San Martino dà un inverno canino. |
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