Quaderni d’arte italiana N. 07 #strada
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Nuova editoria d’arte nasce nel 2022 dall’esperienza di Treccani Arte e consolida il ruolo di Treccani nel panorama culturale italiano e internazionale. La produzione abbraccia arte contemporanea, fotografia, design, storia e antropologia, attraverso un’attenzione progettuale che si esprime nella cura dei percorsi iconografici, nella scelta dei materiali e nella costruzione visiva del libro.
I progetti sono disponibili in più lingue e formati e riflettono l’impegno di Treccani nella diffusione del sapere. L’offerta si rivolge a un pubblico ampio e comprende sia edizioni di pregio sia proposte pensate per la grande distribuzione.
Attraverso cataloghi di mostre, libri d’artista e opere fotografiche, Treccani si afferma come voce autorevole nel campo dell’arte e della cultura. Le collaborazioni con istituzioni, musei e realtà pubbliche e private contribuiscono a documentare e interpretare patrimoni storici e visioni contemporanee.
Le numerose partnership con realtà diverse ampliano ulteriormente questa prospettiva e trasformano i volumi in strumenti capaci di raccontare l’arte nelle sue molteplici forme di espressione.
Il settimo numero dei Quaderni d’arte italiana si concentra su quello che è stato il presupposto, il pre-testo e il con-testo per un’intera generazione artistica, quella nata tra l’inizio degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta: la strada. Nei fatti, il concetto di strada è ampio e coincide spesso con l’idea di spazio pubblico, un tema estremamente urgente nel contesto di quella che viene definita ‘telecrazia’ o ‘videocrazia’ e che oggi potrebbe senza dubbio essere chiamata ‘retecrazia’. Che cos’è lo spazio pubblico in un regime di rappresentazione costante? Tra il 1980 e il 1994 le televisioni hanno costituito un nuovo scenario narrativo per l’Italia, un Paese che ha tentato di riscrivere la propria storia cancellandone il passato di piombo e aprendo linee di credito con la fantasia e la spensieratezza che, col passare degli anni, avrebbero chiesto di essere saldate. Era il 1994 quando la televisione chiese e ottenne il governo del Paese col suo dominus, Silvio Berlusconi. Ci vorranno quasi vent’anni per elaborare una narrazione alternativa a quella del suo leader politico/mediatico. Al centro di questo cambiamento vi è proprio il recupero dell’idea di spazio pubblico, una certa insofferenza per il concetto di rappresentazione e la riscoperta di un luogo che dal 1977 in poi aveva assunto lo statuto di tabù: la strada. Tutto questo è rintracciabile con una evidenza esemplare in ciò che l’arte ha registrato soprattutto nel decennio che va dal 2010 al 2020. Le strade del XXI secolo, in effetti, si sono aperte agli artisti che le hanno ripercorse, esattamente come erano state lasciate oltre vent’anni prima. Spoglie, brutali, ferite, ancora ingombre delle macerie della stazione di Bologna, come se il quarto di secolo passato non fosse realmente trascorso, ma fosse stato una sorta di sogno in veglia, capace di celare una stasi tremenda.
AA. VV. Rivista d’arte Quaderni d’arte italiana Contributi: Nicolas Martino, Lucrezia Longobardi, Marie-Therese Bruglacher, Marco Trulli, Stefano Coletto, Simone Ciglia, Lorenzo Madaro, Eugenio Viola, Edoardo De Cobelli, Chiara Pirozzi, Elena Forin, Giacinto Di Pietrantonio, Alessandra Troncone. Traduzioni: David Broder
| Peso | 0,14 kg |
|---|---|
| Dettagli |
Lingua: italiano/inglese Rilegatura: in filo refe Formato: 14,8 x 21 cm Numero di pagine: 144 |
| Collana | Corporate e istituzioni |
| Custom Label | Libri d'arte |
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