Poster - ESSERE

14,90 €
Disponibile
SKU
POD_ESSERE
Il Poster fa parte della collezione Definizione, una linea di oggetti per tutti i giorni, nata per riscoprire l'importanza di un immenso patrimonio culturale comune: la lingua italiana.

Dettagli prodotto

Dimensione: 50 x 70 cm.
Tipologia Patinata opaca da 170gr
Il poster viene venduto senza cornice, per ordini relativi a più di un poster gli stessi verranno spediti in un unico tubo. Nel caso in cui si preferisse ricevere i poster imballati singolarmente è necessario effettuare ordini differenti.

Definizione Poster

Èssere v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.]. – È la parola che ricorre più frequente nel discorso e la più necessaria all’espressione del pensiero. Differisce da tutti gli altri verbi perché nel suo uso assoluto non «determina» il soggetto ma soltanto lo «pone» come esistente; usato come copula o come ausiliare, compie solo la funzione di introdurre il predicato nominale o verbale; non è perciò mai, a rigore, un vero «predicato». 1. Usato assol., come verbo predicativo, afferma l’esistenza, l’essenza in sé, l’atto puro, senza ulteriore determinazione. Si dice perciò soprattutto e per eccellenza di Dio o di ciò che (nelle varie concezioni filosofiche) è concepito come assoluto: Dio è, frase con cui lo si afferma. Riferito all’uomo: penso, dunque sono (è il «cogito, ergo sum» di Cartesio). Delle cose: Dio disse: «la luce sia», e la luce fu (note parole della Bibbia, Genesi 1, 3); Dinanzi a me non fuor cose create (Dante). Riferito a persone, animali, cose, si unisce spesso con la particella ci (meno com. vi): ci sono varie specie di rose; discutere se vi sia il paradiso e l’inferno; spec. per indicare la sussistenza, la reperibilità, la disponibilità: che c’è di nuovo?; ci sono molti laureati in legge; c’è abbondanza di viveri; c’è scarsità di energia elettrica; un mezzo ci sarebbe; non pare che ci sia altra soluzione; non c’è nulla fra loro (cioè non intercorre alcun rapporto). Nell’uso, specialmente tosc., e soprattutto nelle frasi interrogative e negative, esserci è non di rado usato al sing., anche con soggetto plur.: c’è lettere per me?; non c’è più biscotti, bisogna ricomprarli; ce n’è pochi come lui; e poi c’è degli imbrogli (Manzoni). Anticam. la particella ci (che si lega al verbo anche in altri dei significati che seguono) era spesso tralasciata anche in frasi dove oggi l’uso normalmente la richiede: Le leggi son, ma chi pon mano ad esse? (Dante). 2. Con accezioni più definite: a. Per indicare, più che l’esistenza, la presenza effettiva: Iddio è dappertutto; non c’era nessuno per la via; (ci) sono qua io per aiutarti; chi è? (sentendo bussare o suonare all’uscio); siete già qui?; sono io in carne ed ossa; anche di cose: lì vicino c’è una fontana; c’è un ponte che attraversa il fiume; spesso, in simili circostanze, l’annunzio d’una cosa la fa essere (Manzoni). b. In qualche caso, equivale a «essere vero» o serve in genere ad attestare la realtà di un fatto o del suo modo di essere: è così; è proprio così; affermare ciò che non è; è come dico io; non può essere! (mostrando di non voler credere a quanto altri dice). Contrapposto a parere, sembrare, afferma la realtà effettiva di contro all’apparenza: preferiva e. che parere una persona onesta. c. Supplisce talora verbi d’azione: sono stato io (sottint. a dire, a fare una cosa; cioè: «l’ho detto io, l’ho fatto io»); oggi c’è (= si fa) seduta; domani non ci sarà lezione, ecc. d. Usato impersonalmente, per indicare una situazione di fatto: oggi è bel tempo, è freddo, è caldo, è già buio, ecc. e. Altre volte, con uso impersonale, ha funzione esclusivam. rafforzativa: è a te che mi rivolgo; è per questo che insisto. Seguito immediatamente dalla cong. che: è che io non ne sapevo nulla; non è che io non voglia ma ...; tosc., con gli soggetto: gli è che oggi non mi sento in vena. Costrutti ugualmente enfatici sono: com’è che non risponde? (cioè: «come mai non risponde?»); quand’è che ci rivediamo? 3. Spesso è vicino per significato ad altri verbi con cui è possibile sostituirlo: a. Sussistere: Fama di loro il mondo esser non lassa (Dante). b. Consistere, stare: in questo è la difficoltà; la vera felicità non è nel denaro; tutta la sua gioia è nel lavoro. c. Vivere: Coppo di Borghese Domenichi, il quale fu nella nostra città (Boccaccio); Ei fu (Manzoni); anche nel linguaggio com.: c’era una volta ...; quindi, non esserci più, essere morto: quando io non ci sarò più. Comune, spec. in passato, la locuz. del fu «figlio del defunto» nell’indicazione della paternità: Antonio Rossi del fu Giuseppe; spesso con la prep. del sottintesa: A. R. fu Giuseppe. d. Avere vita, avere origine: a Giove diè Dardano figlio Onde fur Troia e Assaraco e i cinquanta Talami e il regno della Giulia gente (Foscolo). In frasi comuni: di dove siete? (cioè: «dove siete nati?», o, «dove avete la residenza abituale?»); è di Milano, di Napoli; è di buona, di povera famiglia, ecc. e. Avvenire, accadere: l’audaci imprese io canto, Che furo al tempo che passaro i Mori D’Africa il mare (Ariosto); non amo che le cose Che potevano essere e non sono State (Gozzano); in modi comuni: sarà quel che Dio vuole; cos’è stato?; che sarà di noi?; quel che è stato è stato, ecc.; con la particella ci o ne: che c’è?, che cosa succede?; chissà che ne è stato di lui. Per indicare in genere l’accadimento di un fatto: è stato un caso; è stata una semplice dimenticanza. 4. a. Seguito dalle prep. in, a o su, da avverbî o locuz. locative, significa trovarsi in un luogo: e. in casa, nei campi, in ufficio; e. a scuola, a tavola, a letto; e. sulla strada di casa, e. sul posto; o in una posizione relativamente ad altri, ad altre cose: e. davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori; essere giù; e. in alto, in basso, ecc.; la porta è lì; l’ingresso è da questa parte; la collina è a ovest. Con senso più prossimo a «stare»: erano tutti lì ad aspettarlo; quand’ero in collegio; e. a pensione; e. con, e. in compagnia di qualcuno, e. fra amici. In qualche caso, trovarsi in un luogo per esserci giunto: sono già stato in quella città; non sapevo più dov’ero; il nemico è alle porte. Nei tempi passati della coniugazione, recarsi, andare: sono stato al cinema; sei mai stato all’estero? Con sign. affine a «giungere, venire»: quando saremo a casa; aspetta che sia vicino. Frequentissimo l’uso fig., per indicare la situazione in cui una persona si trova: e. in guerra, in pace; e. al sicuro, e. in pericolo, nei guai, nei pasticci; e. nel vero, e. in colpa, in errore, e. all’oscuro di tutto; e. in faccende; e. agli ordini, sotto il dominio, sotto la protezione di qualcuno; e. in agonia; e. in lutto; e. in simpatia, in odio a qualcuno; e. in grazia di Dio. Con riferimento a stati d’animo: e. in collera; e. in pena, in ansia per qualche cosa. b. Contiene spesso l’idea del moto: e. in via, in cammino, in viaggio (anche fig.: e. in via di guarigione); e per indicare il punto a cui si è arrivati nel progredire di un fatto, di un’attività, in una serie d’azioni: e. al principio, alla fine, e. avanti, indietro, a buon punto; e. alla minestra, alla frutta; l’acqua è a bollore. Usato assol., esserci, aver raggiunto lo scopo, riuscire in qualche cosa: coraggio, che ci sei; o arrivare a comprendere, a indovinare: ora ci sono. Ci siamo!, volendo dire di essere giunti alla meta, a un risultato concreto, a un momento decisivo; anche esclamazione di chi sente o vede cosa poco lieta, che era peraltro attesa e temuta; analogam., siamo alle solite!, quando si rinnova qualche fatto spiacevole o noioso. c. Riferito più particolarmente al tempo: è presto, è tardi; siamo già a Natale; è di cinque mesi, di sette mesi, ecc., o è al quinto, al settimo mese (per indicare lo stadio della gravidanza). Determinando la distanza nello spazio o nel tempo: da qui al paese ci saranno almeno sei miglia; c’è più di un’ora di cammino; quanto c’è per arrivare a Pasqua? In altre espressioni temporali: che ora è?; è l’una, sono le nove; è l’ora di andare; è il momento di agire; era il mattino, la sera; indicando la stagione: siamo in primavera; o l’età: e. sulla quarantina; o la durata nel tempo: è un’ora che sono qui; è un pezzo che aspetto; l’ho incontrato quindici giorni or sono. 5. Significati più partic. acquista il verbo dalle parole con cui si unisce. […]. ◆ Nella flessione verbale, essere è adoperato come ausiliare con tutti i verbi passivi, riflessivi (o comunque con coniugazione pronominale), e con molti verbi intransitivi.

Spedizioni e reso

Gli ordini possono essere soggetti a tempi di spedizione differenti.
Si prega di consultare la sezione Spedizione e Consegna nell'area clienti, per verificare i tempi di spedizione.

Se hai cambiato idea, puoi restituire un prodotto entro 14 giorni dalla consegna, inviando una richiesta al nostro Customer Service.
I prodotti restituiti non devono essere stati alterati in qualsiasi modo.
I prodotti restituiti devono avere tutte le loro etichette originali e devono avere la loro confezione originale e integra, compresa la scatola originale o la busta.

To Top

Dentro Roma

Concepito come un'esperienza estetica senza precedenti, Dentro Roma ti invita a esplorare la città eterna attraverso una prospettiva unica e affascinante, guidata dalla sensibilità artistica di Listri.

90€